Prestazioni e servizi

Visite neurologiche per malattie vascolari e degenerative a Bari

Il dottor Domenico Pirolo esegue visite neurologiche per malattie vascolari e degenerative presso il suo studio di Bari, in Via Giulio Petroni 99/A, Scala B, I piano. occupandosi del dettaglio di diverse patologie legate al sistema nervoso centrale e periferico.

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Malattie vascolari

Sono le più comuni malattie neurologiche e comprendono un ampio spettro di condizioni cliniche variabili dal TIA (ischemia cerebrale transitoria), che consiste nella comparsa di alcuni sintomi quali l’afasia (cioè l’incapacità di esprimersi verbalmente o di comprendere il significato delle parole) o la deviazione della metà inferiore del volto o la debolezza di un arto o di una metà corporea (paresi, emiparesi), che però hanno una durata transitoria, da pochi minuti ad alcune ore (teoricamente fino a 24 ore), fino all'ictus cerebrale (ischemico o emorragico) e infine alla demenza vascolare.

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    Si tratta di patologie verso le quali è possibile praticare terapie preventive con farmaci che riducono il rischio di trombosi ed embolia (antiaggreganti e anticoagulanti), ma verso le quali è di enorme importanza controllare e ridurre i fattori di rischio (ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia, fumo, iperomocisteinemia). Infine esistono da alcuni anni alcune opzioni terapeutiche della fase acuta che, in certe condizioni sono in grado di ridurre o annullare gli effetti distruttivi dell’ischemia cerebrale.

  • Malattia vascolare

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  • Cefalea

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Cefalea

La distinzione tra cefalee primarie e cefalee secondarie e la identificazione, tra le primarie, delle forme vascolari (emicrania) e muscolo-tensive, rappresenta il primo passo diagnostico (anche con indagini strumentali come la Tomografia assiale computerizzata (TAC), la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) e l'Angio Risonanza Magnetica Nucleare, verso l'avvio di terapie che, nella maggior parte dei casi consentono la riduzione della frequenza delle crisi e dell'intensità della cefalea.

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    Si tratta di terapie sia preventive (cioè vanno assunte quotidianamente, anche senza cefalea, per periodi di tempo di alcuni mesi, che riducono la frequenza delle crisi) che sintomatiche (cioè vanno assunte solo all'inizio della crisi cefalalgica).


    Per le cefalee secondarie invece, il primo passo del neurologo è cogliere i cosiddetti sintomi o segni di allarme, cioè segnali di una possibile patologia cerebrale o sistemica responsabile della cefalea. In questi casi, la terapia praticata non è legata alla regressione del sintomo cefalea ma alla eliminazione della causa della stessa.

Malattie degenerative

Con questo termine si comprende un gruppo eterogeneo di malattie che hanno in comune proprio la degenerazione, fino alla morte cellulare, di gruppi di neuroni (cellule nervose) di alcune parti del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale).

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    Fanno parte di questo gruppo di malattie la malattia di Parkinson e i Parkinsonismi, la demenza di Alzheimer e altre demenze meno frequenti, la SLA (sclerosi laterale amiotrofica), malattia caratterizzata da debolezza muscolare progressiva associata a riduzione del volume dei muscoli, soprattutto delle mani e dei piedi. La causa iniziale di queste malattie, cioè il fattore che scatena il processo degenerativo, è ignota, pertanto al momento non sono disponibili terapie eziologiche (cioè che intervengano appunto sulla causa della malattia) ma per alcune di esse (soprattutto la malattia di Parkinson) esistono farmaci che controllano i sintomi, permettendo una buona qualità di vita dei pazienti per diversi anni.

  • Malattie degenerative

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  • Neuropatie

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Neuropatie

Si tratta di un altro gruppo di malattie neurologiche che hanno in comune il coinvolgimento del sistema nervoso periferico, cioè delle radici nervose, dei nervi e dei muscoli. Anche in questo caso è molto vario ed eterogeneo il gruppo di malattie che possono causare le neuropatie periferiche (malattie del metabolismo come diabete, insufficienza renale, malattie ematologiche, carenze vitaminiche, infezioni, neoplasie, farmaci, fattori meccanici come ernie del disco o sindrome del tunnel carpale...) anche se il quadro clinico di esordio è di solito piuttosto simile con disturbi della sensibilità (formicolii, bruciore, riduzione della sensibilità), disturbi della forza (debolezza muscolare lentamente progressiva), atrofia (riduzione del volume dei muscoli). 

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    In queste patologie, il compito del neurologo è accertare l'esistenza della neuropatia con l'esame clinico e l'elettromiografia e contemporaneamente individuare con esami ematochimici e strumentali, la causa della neuropatia per poter intervenire con una terapia mirata a rimuoverne la causa (terapia eziologica), oltre che con una terapia sintomatica (antinevralgici, neurotrofici).

Epilessia

Si tratta di un altro grosso gruppo di patologie neurologiche con segni clinici variabili da brevi momenti di "assenza" (cioè di riduzione del contatto con l'ambiente) fino a violente e irrefrenabili convulsioni generalizzate con perdita di coscienza e caduta al suolo.

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    Anche in questo caso è fondamentale, con l'esame clinico e vari esami strumentali (tra cui l'EEG, che mantiene inalterato il suo valore diagnostico nonostante le grandi e più moderne macchine di neuroimmagine), distinguere le epilessie primarie, che sono prevalenti nell'età evolutiva, dalle epilessie secondarie, che nella maggior parte dei casi sono lesionali (cioè dovute a lesioni cerebrali di qualunque natura). Il corretto inquadramento clinico e la corretta interpretazione degli esami strumentali consentono di controllare adeguatamente, con numerosi farmaci disponibili, la maggior parte delle forme di epilessia.

  • Epilessia

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  • Sclerosi multipla

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Sclerosi multipla

Si tratta di una malattia autoimmunitaria che solitamente colpisce soggetti giovani adulti. La malattia, scatenata da fattori in larga parte sconosciuti, si concretizza in una reazione patologica del sistema immunitario verso una componente della guaina delle fibre nervose del sistema nervoso centrale, la mielina.

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    Questa reazione scatena una infiammazione che determina un'alterazione nella trasmissione dei segnali lungo le vie nervose centrali, provocando sintomi neurologici estremamente variabili, dalla paralisi ai disturbi della sensibilità alla vertigine alla visione sdoppiata. La diagnosi clinica della malattia viene solitamente confermata dalla risonanza magnetica nucleare e dall'esame del liquor (liquido in cui è immerso il sistema nervoso centrale) che viene prelevato con la puntura lombare dal canale vertebrale e che contiene alcune proteine caratteristiche della malattia.



    La malattia ha spesso un andamento fluttuante (remittente/recidivante) con fasi di quiescenza di durata variabile. A parte la terapia della fase acuta, che ha lo scopo di "spegnere" l'infiammazione, esistono e sono in continuo sviluppo terapie in grado di modulare la risposta immunitaria, che vengono utilizzate per la prevenzione delle recidive.

Deficit di memoria

I deficit di memoria possono riconoscere molte cause, che vanno dalla demenza (nelle sue varie forme) alla depressione, alla carenza di alcune vitamine o all'ipotiroidismo.

Uno screening delle varie diagnosi, il più precocemente possibile, permette di individuare le più corrette strategie terapeutiche con implicazioni prognostiche molto diverse.

  • Deficit di memoria

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  • Paralisi del faciale

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Paralisi del faciale

Rientra nelle neuropatie. In particolare, si tratta di una mononeuropatia (cioè interessa un solo nervo cranico, il nervo faciale) ed è caratterizzata dalla paralisi dei muscoli di una metà del volto. Ne consegue una deviazione della rima buccale verso il lato sano e l'incapacità a chiudere l'occhio del lato interessato.

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    La causa della paralisi è rappresentata dal raffreddamento (probabilmente per potenziamento di un agente virale) e nella maggior parte dei casi l'evoluzione è benigna, con buon recupero in tempi però variabili (fino ad alcune settimane).

Disturbi della deambulazione

Molte malattie neurologiche si manifestano anche con disturbi della deambulazione.

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    Esistono alcune andature caratteristiche di alcune malattie neurologiche, quali ad esempio l'andatura falciante tipica dei pazienti con emiparesi, l'andatura paraparetica tipica dei pazienti con malattie del midollo spinale o cerebrali bilaterali, l'andatura parkinsoniana a piccoli passi e con riduzione dei movimenti degli arti superiori, l'andatura atassica a base allargata tipica delle malattie cerebellari o midollari, l'andatura anserina tipica delle distrofie muscolari.

  • Disturbi della deambulazione

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  • Ansia e depressione

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Ansia e depressione

Molte malattie neurologiche si manifestano anche con sintomi emotivo/affettivi, a volte a carattere transitorio, altre volte con andamento più persistente.

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    Molte malattie neurologiche si manifestano anche con sintomi emotivo/affettivi, a volte a carattere transitorio, altre volte con andamento più persistente. Spesso è necessario avviare trattamenti farmacologici specifici che vanno selezionati e dosati, con particolare attenzione agli effetti collaterali e alla interferenza con gli altri farmaci neurologici.



    Nella maggior parte dei casi, i farmaci regolatori dell'emotività sono in grado di condurre alla completa regressione dei sintomi (insonnia, ansia, panico, depressione, apatia).

Sindrome del tunnel carpale

Rientra nelle neuropatie compressive. Si manifesta con formicolio e dolori alle prime tre dita di una mano ed è legata alla compressione di un nervo (il nervo mediano) in un canale osseo del polso. Fondamentale per la diagnosi è l'esame elettromiografico.

  • Sindrome del tunnel carpale

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  • Sindrome della gamba

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Sindrome delle gambe senza riposo

È una sindrome neurologica molto fastidiosa, caratterizzata dalla percezione di una sensazione di fastidio alle gambe che compare quando il paziente è a letto e scompare soltanto con il movimento delle gambe o mettendosi in piedi. Questa sindrome rende problematico l'addormentamento e rappresenta un vero tormento per i pazienti che ne soffrono. Per fortuna, esistono rimedi farmacologici in grado di alleviare o eliminare il disturbo.

Dolori del dorso da ernie del disco intervertebrale

Sono dolori causati spesso da "discopatie", cioè patologie dei dischi interposti tra le vertebre (soprattutto cervicali e lombari). Al di là delle possibili indicazioni chirurgiche esistono una serie di trattamenti farmacologici in grado di ridurre il dolore e gli altri sintomi collegati a queste patologie che rientrano nelle neuropatie compressive.

  • Dolori del dorso

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